Lo slargo a forma di "L", costituito dalla piccola Piazza della Quercia e dall'altrettanto piccola Piazza Capodiferro, costituisce un condensato di grande rilevanza architettonica ed artistica: in Piazza della Quercia sono infatti la Chiesa di Santa Maria della Quercia ed il Palazzetto Ossoli (nei cui sotterranei sono stati rinvenuti mosaici e resti di colonne di momunenti antichi - forse le ultime tracce del Teatro di Pompeo) e, ovviamente, la quercia che da il nome al luogo;
Nel palazzo sono anche custodite importanti opere: in particolare alcuni affreschi di scuola michelangiolesca e raffaellesca e la statua che si ritiene raffiguri Pompeo e sotto la quale, si dice, cadde Giulio Cesare trafitto dalle coltellate mortali (quindi si presume sia stata portata a Palazzo Spada dall'attuale Largo dell'Argentina, luogo dell'assassinio di Cesare). La Pinacoteca Spada, cui abbiamo accennato in precedenza, custodisce opere di pittori prevalentemente bolognesi quali Reni, Guercino, Carracci e Domenichino.
Tornando a parlare di Piazza della Quercia torniamo a parlare anche di Papa Giulio II° Della Rovere che, nel 1507, concesse alle colonie dei Viterbesi, Maremmani e Orvietani, che popolavano la zona intorno a Campo de' Fiori, di poter onorare la Madonna che, appunto nei dintorni di Orvieto, veniva venerata presso il Santuario della Quercia. Da notare che la quercia era anche il simbolo della famiglia Della Rovere, da qui forse il favore del papa cui, ricordiamo, dobbiamo anche la volta e il Giudizio Universale della Cappella Sistina ed altre notevoli opere scultoree, pittoriche ed architettoniche. Quindi, sui resti della preesistente Chiesetta di San Nicolò, venne edificata (con caratteristiche "Bramantesche") la chiesa di Santa Maria della Quercia. Nel 1532 venne fondata l'Arciconfraternita dell'Università dei Macellari, cui la chiesa venne affidata da Papa Clemente VII°. A partire dal 1727 la chiesa venne restaurata, ed in parte ricostruita in stile Rococò, sotto la guida dell'architetto Filippo Raguzzini: la facciata della chiesa è caratterizzata dall'aspetto "panciuto" tipico dei mobili e dell'architettura Rococò. Il portale e la facciata sono molto semplici e quasi scarni di ornamenti: sopra il portale spicca una finestra multilobata ed alcuni stemmi.
L'interno della chiesetta, a croce greca e con tre cappelle, è caratterizzato per la presenza, sull'altare maggiore, di una immagine della Madonna della Quercia racchiusa in una pesante e dorata cornice con gli emblemi della Confraternita dei Macellai.
Come la chiesa di Santa Barbara a Largo de' Librari, (e come molte altre piccole chiese del centro storico di Roma, come Santa Brigida, in Piazza Farnese) la chiesa è quasi soffocata dai palazzi adiacenti. Di particolare attrattiva, come detto, la Domenica delle Palme, è la messa cantata che viene celebrata all'interno del cortile di Palazzo Spada e la successiva brevissima processione che dal palazzo riporta il Gonfalone con l'effige della Madonna della Quercia all'interno della chiesetta.
Al termine della processione vengono offerti, dalla Confraternita dei Macellai ai fedeli partecipanti, panini con prosciutto o porchetta (anche se siamo in Quaresima!), formaggi e dolci pasquali. Ecco alcune immagini della processione dei Confratelli.
Nota gastronomica: negli anni '60 la trattoria "La Quercia", nell'omonima piazza, fece conoscere ai Romani, e non solo ad essi, i Vincisgrassi, un piatto tipico della tradizione gastronomica marchigiana. Eccone la ricetta:
100 gr di burro, 100 gr di lardo, ½ cipolla tritata, una carota tritata, 200 gr di fegatini di pollo, ½ bicchiere di vino bianco, un mestolo di brodo, due cucchiai di concentrato di pomodoro, 200 gr di manzo macinato, ½ bicchiere di latte, 50 gr di funghi secchi, 600 gr di pasta all'uovo in sfoglie, 700 gr di besciamella, sale e pepe.
Soffriggere il lardo tritato in un tegame contenente il burro, la cipolla e la carota. Quando il trito avrà preso colore aggiungere i fegatini, il macinato e sfumare con il vino bianco. Sciogliere il concentrato di pomodoro nel brodo e unire alla carne. Regolare di sale e pepe e lasciar cuocere coperto a fiamma bassa per 1 ora. Dopodiché aggiungere i funghi secchi, precedentemente ammorbiditi in acqua, e il latte. Continuare così la cottura per altri 30 minuti. Lessare le sfoglie di pasta all'uovo e lasciarle sgocciolare. Imburrare una teglia, stendervi uno strato di pasta all'uovo, coprire con besciamella e sugo, spolverizzare con parmigiano. Continuare fino ad esaurimento degli ingredienti. Lasciar riposare per almeno 7 ore. Cuocere in forno a 200°C per mezz'ora e servire caldo.
Nota di colore: le scarpe sulla quercia erano un ornamento, un rito scaramantico o...... maleducazione?
1 commento:
Sicuramente c'ero anche io qui, ci sono sempre a questi eventi. Mio padre è vice presidente della chiesa e io ci sono cresciuta!
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