Nel mese di maggio, entro il giorno che precede l'Ascensione, i devoti romani sono usi effettuare la tradizionale "Visita alle Sette Chiese". La “pratica”, sotto forma di processione, è seguita oramai da alcune decine o centinaia di fedeli ma, fino alla metà del secolo scorso, una gran folla di adepti si recava a piedi in preghiera alle sette basiliche più importanti di Roma, quattro basiliche maggiori e tre minori. Troviamo riscontro di questo "rito", come per la Festa di San Giuseppe, anche nello scritto “Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma” di Luigi “Giggi” Zanazzo, poeta e cantore romano del ‘900.
Una dopo l'altra venivano “visitate” le sette chiese:
Una dopo l'altra venivano “visitate” le sette chiese:
San Giovanni in Laterano
Santa Maria Maggiore
San Paolo fuori le mura
San Pietro in Vaticano (le maggiori)
e poi San Lorenzo fuori le mura
Santa Croce in Gerusalemme
San Sebastiano all'Appia Antica (le minori).
Il rito della processione (ma, forse, anche la prima vera e propria “scampagnata” di massa della storia) fu istituita da san Filippo Neri che, per “invogliare” il popolo romano alla pratica religiosa, studiò l’espediente di unire al fine religioso la "scampagnata", tradizione sempre cara ai romani (ennesimo caso, come abbiamo già visto per il Carnevale e per la festa di San Giuseppe, di commistione tra sacro e profano). E cosi, a metà percorso, si svolgeva una ricca merenda, che aveva luogo alla vigna dei Mattei, l'attuale Villa Celimontana.
Dopo la merenda si svolgeva in una cappella della villa un concerto con organo e coro.
Un'altra tradizionale caratteristica del rito era il "sermoncino del pupo", che consisteva nella “recita” di un sermone abbastanza semplice scritto appositamente per un bambino che lo doveva “declamare” in pubblico.
La tradizione delle "peregrinazioni" dei fedeli tra le varie chese della città venne instaurata fin dall'anno 1300, ad opera di papa Bonifacio VIII°, che iniziò la celebrazione del "Giubileo" a Roma, o "Anno Santo", durante il quale è possibile, per i pellegrini, “guadagnare” l'indulgenza plenaria dei propri peccati semplicemente recandosi presso le quattro basiliche maggiori ed attraversandone le relative “Porte sante”. All'inizio questo evento si ripeteva ogni 100 anni, poi si è passati a 50 ed infine ai 25 odierni. Inoltre sono stati celebrati due Anni Santi straordinari della Redenzione nel 1933 e nel 1985. Prima del 1950, per ottenere la remissione dei peccati, era "necessario" visitare tutte e quattro le basiliche; attualmente “è sufficiente” (forse a causa degli spasmodici ritmi della vita moderna) varcare la soglia di una soltanto di queste.
All'interno delle mura romane sono distribuite oltre duecento chiese e tre basiliche papali (fino al 2006 denominate “patriarcali”), alle quali si aggiungono le basiliche paleocristiane e stazionali e la basilica papale di San Paolo Fuori le Mura.
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