03 aprile 2008

IL PRIX DE ROME - ANTOINE JEAN BAPTISTE THOMAS

Il pittore e litografo Antoine Jean Baptiste Thomas (Parigi 1791 - Parigi 1834), allievo del pittore storico François André Vincent, vinse il “Prix de Rome”, istituito dall'Accademia di Francia nel 1663, nel 1816 e, grazie alla borsa di studio elargitagli, si trasferì a Roma dal novembre del 1816 al dicembre del 1818, in qualità di “Pensionnaire du Roi”.
Il Prix de Rome era infatti una vera e propria borsa di studio, istituita in Francia sotto il regno di Luigi XIV°, per gli studenti che maggiormente risultassero meritevoli nel campo delle arti. Nacque come ricompensa annuale a giovani e promettenti pittori, scultori e architetti che avessero dimostrato il loro maggior talento in una impegnativa competizione ad eliminazione con i propri pari.
Le categorie di gara erano "pittura", "scultura", "architettura" ed "incisione all'acquaforte": nel 1803 venne aggiunta anche "composizione musicale". Ai vincitori veniva data la possibilità di studiare all'Accademia di Francia a Roma, fondata da Jean Baptiste Colbert nel 1666. Per questo gli studenti spesso gareggiavano svariati anni in fila, soffrendo grandemente in caso di mancata vittoria. Jacques-Louis David, poi autore del celebre “Assassinio di Marat”, tentò addirittura il suicidio dopo aver perso la competizione per il terzo anno consecutivo (riuscì poi a rifarsi...). Tra gli artisti più famosi a competere nel campo della pittura, senza raggiungere la vittoria o nemmeno una menzione d'onore, possiamo ricordare Eugène Delacroix, Edouard Manet e Edgar Degas. Per oltre 300 anni è stata la più alta onorificenza a cui un artista di qualsiasi parte del mondo potesse aspirare, dato l'effetto sull'attenzione della stampa internazionale ed il lancio verso la fama e, spesso, lungo la via di carriere artistiche finanziariamente redditizie. La competizione per il premio venne abolita nel 1968 ma la borsa di studio è ancora elargita a giovani artisti che l'Accademia di Francia ritenga meritevoli di incoraggiamento. Oggi numerosi Paesi offrono i prix de Rome: tra questi il Belgio, il Canada, l'Olanda. Negli Stati Uniti d'America un premio annuale è offerto direttamente dall'Accademia Americana a Roma.
Oltre Roma Thomas visitò gran parte dell’Italia, anche se gli scenari che più lo colpirono nei sentimenti furono quelli della città eterna e della circostante campagna. Nel corso del suo soggiorno romano eseguì una serie di tavole e schizzi dal vero che tratteggiano aspetti popolari o religiosi, costumi, usanze e scene di vita cittadina e della campagna romana. Queste tavole, a tempera ed acquerello, vennero raccolte nell’opera intitolata "Un an à Rome et dans ses environs", che consta di 72 tavole litografiche divise in 12 parti corrispondenti ai mesi dell'anno, per ognuno dei quali furono scelte delle immagini significative. Quasi un moderno calendario, la raccolta offre uno straordinario spaccato dell’epoca, con la rappresentazione delle feste religiose e delle solennità civili che avevano luogo durante l’arco dell’anno. Così, ad esempio, nel mese di febbraio ci viene presentato il Carnevale, in quello di giugno la festa del Corpus Domini, il gioco del pallone e l’infiorata di Genazzano, in quello di agosto l’allagamento di piazza Navona, in quello di ottobre i divertimenti del popolino a Testaccio.
I festeggiamenti del carnevale romano, in particolare, hanno colpito profondamente tutti gli stranieri che vi si siano trovati coinvolti, anche in qualità di semplici spettatori. Tali festeggiamenti si tenevano nella settimana precedente la Quaresima ed erano rigidamente regolamentati dalle autorità papali. Ogni anno, infatti, si rinnovavano gli avvisi ed i bandi volti a tenere sotto controllo ed a circoscrivere la trasgressione carnevalesca. Il carnevale aveva, infatti, con le sue feste ed i suoi veri e propri riti, una funzione liberatoria sia per il popolo che per l'aristocrazia: migliaia di persone appartenenti a diverse classi sociali si mescolavano indistintamente per le strade del centro storico durante questa settimana di festeggiamenti. L’esibizione delle maschere, gli scherzi, le battaglie dei “confetti” (in realtà delle palline di gesso), le sfilate dei carri allegorici, i "moccoletti", le corse dei cavalli bàrberi, si svolgevano principalmente sulla Via Lata, proprio per questo successivamente detta "del Corso", e nelle stradine adiacenti, nelle quali nel 1466 papa Paolo II° aveva trasferito la festa da piazza Navona e da Testaccio, fino ad allora luoghi deputati per le feste carnevalesche.

Thomas - Il Carnevale Romano

Bartolomeo Pinelli - Scena del Carnevale Romano

Caffi - Carnevale al Corso

L’ultimo giorno di Carnevale, con i "moccoletti", il più grande avvenimento di tutti i festeggiamenti, si evocava di fatto il richiamo della morte e, ancora più che nei giorni precedenti, l’azzeramento delle differenze di censo, sesso e classe sociale tra i partecipanti. Ognuno doveva mantenere acceso il suo "moccolo", la candela che aveva in mano racchiusa in un piccolo paralume di carta, e, nel frattempo, cercare di spegnere quello degli altri. Chiunque, nobile o popolano, rimaneva "senza moccolo" diveniva bersaglio di ingiurie alle quali non poteva reagire.
Inutile dire che, nella concitazione del gioco, spesso la festa finiva in rissa: per questo le autorità papali stabilirono un preciso orario di fine festeggiamenti, anche perchè dalle prime luci del giorno successivo iniziava la Quaresima e spesso nelle chiese si recavano popolani e nobili ancora ubriachi o malconci (a quei tempi era obbligatorio partecipare a tali funzioni religiose, pena punizioni severe da parte delle autorità), e questo cozzava fortemente con l'austerità della ricorrenza religiosa. La Quaresima, infatti, ricorda i 40 giorni trascorsi da Gesù nel deserto dopo il suo battesimo ed è caratterizzata da rigorose forme di penitenza e preghiera.

Caffi - Li Moccoletti

Caffi - Scena del Carnevale ai Moccoletti

Insieme a quella di Bartolomeo Pinelli, e prima dell’avvento della fotografia, l’opera di Thomas è quindi un documento fondamentale per la conoscenza delle tradizioni popolari e dei costumi di Roma nella prima metà dell’Ottocento: in particolare per quanto concerne i costumi femminili, gli abiti delle confraternite, i fuochi artificiali durante le feste e le celebrazioni, le corse dei cavalli, le danze popolari. A partire dagli anni ’40 dell’800 risalgono le prime deliziose fotografie in bianco e nero che, una volta stampate, venivano colorate all’acquerello per rappresentarci i colori dei costumi popolari di Roma e della sua campagna.
Fin dalla metà del Cinquecento i fuochi d’artificio, entrati nella tradizione festiva popolare italiana dal XIV° secolo, assunsero il carattere di evento finale di cerimonie pubbliche o private, tornei, cavalcate, vittorie militari, incoronazioni, canonizzazioni, battesimi di principi. In particolare la sera della vigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo la basilica di San Pietro veniva ricoperta di lanterne e fiaccole disposte in modo da esaltarne la bellezza e la maestosità. Poiché la prima illuminazione notturna (a gas) di Roma risale al 1856 quella visione era sicuramente di grandissimo effetto sia per i romani che per gli stranieri: un ricordo da tenere per sempre nella memoria. E, proprio per questo, in occasione di tali festeggiamenti si riversava nella città un grandissimo numero di genti provenienti dall’estero o anche solo dalle regioni confinanti. Alla luminaria di San Pietro si contrapponeva la “girandola di Castel Sant’Angelo”. La prima girandola fu probabilmente eseguita già nel 1481 per l’anniversario della salita al soglio pontificio di Sisto IV°. Ne seguirono innumerevoli altre per l’incoronazione dei papi, per i loro compleanni, per le visite ufficiali a Roma dei principi e, come detto, in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo. Nel 1851 la girandola venne trasferita sul piazzale del Pincio.

Wright - Girandola a Castel Sant'Angelo

Caffi - Girantola a Castel Sant'Angelo

Come molti stranieri in visita a Roma o, più generalmente in Italia (proprio loro diedero vita al celebre “Grand Tour”), Thomas raccolse un gran numero di minuziose annotazioni, con le quali accompagnò le sue litografie (direttamente derivate dai veloci bozzetti eseguiti ad acquerello). Con commenti precisi e dettagliati, ad esempio, ci descrive la danza popolare allora più ballata a Roma: il Saltarello. «Il ballo caratteristico negli Stati Romani si chiama salterello o saltarello. (...) Di solito si balla in due, al suono della chitarra o del tamburo. (...) E' una scena completa di dichiarazione d'amore. Saltando e girando l'uno intorno all'altro, i ballerini esprimono uno per volta la passione che fingono di avere, il desiderio di piacere, la gioia o il dispiacere, la gelosia e la speranza; infine il ballerino mette un ginocchio per terra per commuovere la sua cara, che si avvicina a lui progressivamente, sempre ballando; quando lei s'inchina con un sorriso, come per chiedere un bacio, l'amante si rialza trionfante e qualche salto vivo e leggero conclude la pantomima. (...)». Caratteristica del saltarello, una danza d'improvvisazione gioiosa ma faticosa, era il passo saltato o bilanciato, eseguito saltando ora su un piede ora sull'altro, sul posto o spostandosi in avanti o indietro oppure girando su se stessi. I passi si susseguivano serrati e frequenti. Unica figura obbligata era il salto, che di tanto in tanto veniva eseguito più vivacemente e sottolineato da un colpo deciso del tamburello. La danza comprendeva continui movimenti con i piedi ma anche con le braccia: alzate in alto, con le mani sui fianchi, prendendo il grembiule (per la donna) con una mano o agitandolo disteso davanti a sé con le due mani. A Roma generalmente i ballerini danzavano separati mentre nella campagna romana ballavano invece affiancati, appoggiando il braccio interno l'uno sulla spalla dell'altro oppure intrecciando le braccia dietro il corpo. Il saltarello si ballava in occasione delle feste ma anche nelle osterie e all'aperto, durante le gite fuori porta, in qualunque ora del giorno ed in ogni stagione: era una vera rappresentazione di gioia e di libertà.

Saltarello a Piazza Barberini

Pinelli - Saltarello fuori porta

Alcune delle tavole del Thomas furono in seguito tradotte in litografia da François Le Villain ed edite a Parigi nel 1823 e poi ancora nel 1830. Tornato in patria continuò a dipingere quadri di soggetto storico, mitologico e religioso.
Il Gabinetto Comunale delle Stampe (sito in Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma) possiede i 142 disegni originali e vari esemplari, sia sciolti sia rilegati, delle 72 litografie che compongono il volume. E’ possibile visionarli previo appuntamento.

ELENCO DEI VINCITORI DELLE VARIE CATEGORIE DEL PRIX DE ROME

ARCHITETTURA
1725 : Pierre-Étienne Le Bon
1732 : Jean-Laurent Legeay
1749 : François Dominique Barreau de Chefdeville
1752 : Charles De Wailly
1758 : Mathurin Cherpitel e Jean-François-Thérèse Chalgrin
1766 : Jean-François Heurtier
1785 : Pierre-François-Léonard Fontaine
1786 : Charles Percier
1805 : Auguste Guenepin
1819 : Martin-Pierre Gauthier
1823 : Félix Duban
1824 : Henri Labrouste
1833 : Victor Baltard
1837 : Jean-Baptiste Guenepin
1840 : Théodore Ballu
1847 : Jules Eugène Lenepveu
1848 : Charles Garnier
1850 : Victor Louvet
1861 : Constant Moyaux
1864 : Julien Guadet
1870 : Albert-Félix-Théophile Thomas
1878 : Victor Laloux
1880 : Charles Girault
1881 : Henri Deglane
1886 : Albert Louvet
1888 : Albert Tournaire
1890 : Emmanuel Pontremoli
1892 : Guillaume Tronchet
1899 : Tony Garnier
1902 : Henri Prost
1912 : Jacques Debat-Ponsan
1919 : Jacques Carlu
1923 : Jean-Baptiste Mathon
1927 : André Leconte
1928 : Georges Dengler
1938 : Henry Bernard
1939 : Bernard Zehrfuss
1945 : Jean Dubuisson
1950 : Xavier Arsène-Henry
1955 : Ngô Viet Thù
1956 : Michel Folliasson
1966 : Bernard Schoebel
1967 : Daniel Kahane

PITTURA
1663 : Pierre Monier
1673 : Louis de Boullogne il giovane
1682 : Hyacinthe Rigaud
1688 : Daniel Sarrabat
1699 : Pierre-Jacques Cazes
1709 : Watteau
1720 : François Boucher
1721 : Charles-Joseph Natoire
1724 : Carle van Loo
1727 : Pierre-Hubert Subleyras
1734 : Jean-Baptiste Marie Pierre
1736 : Noël Hallé
1738 : Charles Amédée Philippe van Loo
1741 : Charles-Michel-Ange Challe
1752 : Jean-Honoré Fragonard
1756 : Hughes Tarav
1758 : Jean-Bernard Restout
1765 : Jean Bardin
1766 : François-Guillaume Ménageot
1767 : Jean Simon Berthélemy
1768 : François-André Vincent
1769 : Joseph Barthélémy Le Bouteux ePierre Lacour
1770 : Gabriel Lemonnier
1771 : Joseph-Benoît Suvée
1772 : Pierre-Charles Jomber e Anicet Charles Gabriel Lemonnie
1773 : Pierre Peyron
1774 : Jacques-Louis David
1775 : Jean-Baptiste Regnault
1776 : Bénigne Gagneraux
1778 : Charles-Édouard Chaise
1780 : Jean-Pierre Saint-Ours
1782 : Antoine-Charles-Horace Vernet
1783 : François Gounod
1784 : Jean-Germain Drouai eGuillaume Guillon Lethière
1787 : François-Xavier Fabre
1789 : Girodet-Trioson e Charles Meynier
1790 : Jacques Réattu
1792 : Charles Paul Landon
Interruzione per la Rivoluzione francese
1797 : Pierre-Narcisse Guéri, Louis André Gabriel Bouchet e Pierre Bouillon
1798 : Fulchran-Jean Harriet
1800 : Jean-Pierre Granger
1801 : Jean Auguste Dominique Ingres
1802 : Alexandre Menjaud
1803 : Merry-Joseph Blondel
1804 : Joseph-Denis Odevaere
1805 : Félix Boisselier
1807 : François Joseph Heim
1808 : Alexandre-Charles Guillemot
1809 : Jérôme-Martin Langlois
1810 : Michel-Martin Drölling
1811 : Abel de Pujol
1812 : Louis-Vincent-Léon Pallière
1813 : François-Edouard Picot
1815 : Jean Alaux
1816 : Antoine-Jean-Baptiste Thomas
1817 : Léon Cognie e Achille Etna Michallon
1820 : Amable-Paul Coutan
1821 : Joseph-Désiré Court e Jean-Charles-Joseph Rémond
1824 : Charles Philippe Larivière
1825 : André Giroux
1830 : Emile Signol
1831 : Henry-Frédéric-Schopin
1832 : Antoine Wiertz, Hippolyte Flandrin
1833 : Gabriel Prieur
1834 : Paul Jourdy
1837 : Thomas Couture e Eugène-Ferdinand Buttura
1838 : Isidore Pils
1839 : Ernest Hébert
1840 : Pierre-Nicolas Brisset
1842 : Victor Biennourry
1844 : Félix-Joseph Barrias
1845 : Alexandre Cabanel e Jean-Achille Benouville
1847 : Jules Eugène Lenepveu
1848 : Joseph Stallaert; William-Adolphe Bouguereau e Gustave Boulanger
1849 : Gustave Boulanger
1850 : William-Adolphe Bouguereau Paul Baudry
1854 : Felix-Henri Giacomotti e Armand Bernard
1857 : Charles Sellier e Léon Bonnat
1858 : Jean-Jacques Henner
1861 : Léon Perrault e Jules Joseph Lefebvre
1864 : Diogène-Ulysse-Napoléon Maillard
1865 : Jules Machard, André Hennebic e Gustave Huberti
1866 : Henri Regnault
1868 : Édouard-Théophile Blanchard
1869 : Luc-Olivier Merson
1871 : Edouard Toudouze
1873 : Aimé Morot
1874 : Paul-Albert Besnard
1875 : Léon Comerre
1876 : Joseph Wencker
1880 : Henri-Lucien Doucet
1881 : Louis-Edouard-Paul Fournier
1883 : André Marcel Baschet
1884 : Edouard Cabane
1889 : Ernest Laurent
1891 : Hubert-Denis Etcheverr e Adolphe Déchenaud
1894 : Adolphe Déchenaud
1897 - ....
1898 : Jean-Amédée Gibert e William Laparra
1900 : Fernand Sabatté
1906 : Albert Henry Krehbiel
1907 : Louis Léon Eugène Billotey e Émile Aubry ?
1908 : Jean Lefeuvre
1910 : Jean Dupas
1911 : Jean-Gabriel Domergue
1912 : Gabriel Girodon
1913 : Robert Davaux
1914 : Victor-Julien Giraud e Jean Despujols
1919 : Louis-Pierre Rigal
1921 : Constantin Font
1922 : Pierre-Henri Ducos de La Haille
1923 : Pierre Dionisi
1924 : René-Marie Castaing
1925 : Odette Pauvert
1928 : Nicolas Untersteller
1930 : Yves Brayer e Salvatore DeMaio
1934 : Pierre-Emile-Henri Jérôme
1936 : Lucien Fontanarosa e Jean Pinet
1938 : Fernand Sabatte
1941 : Piet Schoenmakers
1942 : Pierre-Yves Trémois
1946 : José Fabri-Canti
1947 : Louis Vuillermoz
1948 : John Heliker
1950 : Paul Collomb
1951 : Daniel Sénélar
1953 : Pierick Houdy
1955 : Paul Ambille
1960 : Pierre Carron
1962 : Freddy Tiffou
1965 : Jean-Marc Lange
1966 : Gérard Barthélemy
1967 : Thierry Vaubourgoin
1968 : Michel Niel Froment

SCULTURA
1673 : Jean Cornu
1680 : Jean Joly
1682 : Nicolas Coustou
1686 : Pierre Legros
1694 : René Frémin
1722 : Edmé Bouchardon
1725 : Jean-Baptiste II Lemoyne
1739 : Louis-Claude Vassé
1748 : Augustin Pajou
1754 : Charles-Antoine Bridan
1757 – Étienne-Pierre-Adrien Gois
1758 : Félix Lecomte
1761 : Jean-Antoine Houdon
1762 : Louis-Simon Boizot
1765 : Pierre Julien
1772 : François-Nicolas Delaistre
1779 : Louis-Pierre Deseine
1784 : Antoine-Denis Chaudet
1790 : François-Frédéric Lemot
1801 : Joseph-Charles Marin e François-Dominique-Aimé Milhomme
1806 : Pierre-François-Grégoire Giraud
1809 : Henri-Joseph Ruxthiel
1811 : David d'Angers
1812 : François Rude
1813 - Jean-Jacques Pradier detto James Pradier
1815 : Étienne-Jules Ramey
1817 : Charles-François Lebœuf detto Nanteuil
1818 : Bernard-Gabriel Seurre
1819 : Abel Dimier
1820 : Georges Jacquot
1821 : Philippe-Joseph-Henri Lemaire
1823 : Augustin-Alexandre Dumont e Francisque-Joseph Duret
1824 : Charles-Marie-Émile Seurre detto "Seurre jeune"
1826 : Louis Desprez
1827 : Jean-Louis-Nicolas Jaley e François-Gaspard-Aimé Lanno
1828 : Antoine Laurent Dantan
1829 : Jean-Baptiste-Joseph Debay
1830 : Honoré-Jean-Aristide Husson
1832 : François Jouffroy e Jean-Louis Brian
1833 : Pierre-Charles Simart
1836 : Jean-Marie-Bienaimé Bonnassieux e Auguste-Louis-Marie Ottin
1837 : Louis-Léopold Chambard
1838 : Nicolas-Victor Vilain
1839 : Théodore-Charles Gruyère
1841 : Georges Diebolt e Charles-Joseph Godde
1842 : Jules Cavelier
1843 : René-Ambroise Maréchal
1844 : Eugène-Louis Lequesne
1845 : Jean-Baptiste-Claude-Eugène Guillaume
1847 : Jacques-Léonard Maillet e Jean-Joseph Perraud
1848 : Gabriel-Jules Thomas
1849 : Louis Roguet
1850 : Charles-Alphonse-Achille Gumery
1851 : Gustave Adolphe Désiré Crauk
1852 : Alfred-Adolphe-Édouard Lepère
1854 : Jean-Baptiste Carpeaux
1855 : Henri-Michel-Antoine Chapu e Amédée-Donatien Doublemard
1856 : Henri-Charles Maniglier
1857 : Joseph Tournois
1859 : Jean-Alexandre-Joseph Falguière e Louis-Léon Cugnot
1860 : Barthélemy Raymond
1861 : Justin-Chrysostome Sanson
1862 : Ernest-Eugène Hiolle
1863 : Charles-Arthur Bourgeois
1864 : Eugène Delaplanche e Jean-Baptiste Deschamps
1865 : Louis-Ernest Barrias
1868 : Marius-Jean-Antoine Mercié e Edme-Antony-Paul Noël
1869 : André-Joseph Allar
1870 : Jules-Isidore Lafrance
1871 : Laurent-Honoré Marqueste
1872 : Jules Coutan
1873 : Jean-Antoine-Marie Idrac
1874 : Jean-Antoine Injalbert
1875 : Jean-Baptiste Hugues
1876 : Alfred-Désiré Lanson
1877 : Alphonse-Amédée Cordonnier
1878 : Edmond Grasset
1879 : Léon Fagel
1880 : Émile-Edmond Peynot
1881 : Jacques-Théodore-Dominique Labatut
1882 : Désiré-Maurice Ferrary
1883 : Henri-Édouard Lombard
1884 : Denys Puech
1885 : Joseph-Antoine Gardet
1886 : Paul-Gabriel Capellaro
1887 : Edgar-Henri Boutry
1888 : Louis-J. Convers
1889 : Jean-Charles Desvergnes
1890 : Paul-Jean-Baptiste Gasq
1891 : Fran-çois-Léon Sicard
1892 : Hippolyte-Jules Lefebvre
1893 : Aimé-Jérémie-Delphin Octobre
1894 : Constant-Ambroise Roux
1895 : Hippolyte-Paul-René Roussel
1896 : Jean-Baptiste-Antoine Champeil
1897 : Victor Segoffin
1898 : Camille Alaphilippe
1899 : André-César Vermare
1900 : Paul-Maximilien Landowski
1901 : Henri Bouchard
1919 : Alfred Janniot, Raymond Delamarre e César Schroevens
1932 : Henri Lagriffoul
1934 : Albert Bouquillon
1935 : Alphonse Darville
1936 : André Greck
1947 : Léon Bosramiez
1954 : Jacqueline Bechet-Ferber

INCISIONE
1906 : Henry Cheffer
1910 : Jules Piel
1911 : Albert Decaris
1920 : Pierre Matossy
1921 : Pierre Gandon
1952 : Claude Durrens

MUSICA
1803 Albert-Auguste Androt
1804 Ferdinand Gasse e Victor Dourlen
1805 Victor Dourlen e Ferdinand Gasse
1806 Victor Bouteiller e Gustave Dugazon
1807 Joseph Méhul e François-Joseph Fétis
1819 Jacques Fromental Halévy
1826 Claude Paris, Jean-Baptiste Guiraud e Emile Bienaimé
1827 Jean-Baptiste Guiraud, Guillaume Ross-Despréaux e Alphonse Gilbert
1828 Guillaume Ross-Despréaux e Julien Nargeot.
1829 Eugène Prévost e Alexandre Montfort
1830 Hector Berlioz, Alexandre Montfort eÉdouard Millaut
1839 : Charles Gounod
1846 : Léon Gastinel
1857 : Georges Bizet
1862 : Albert Bourgault-Ducoudray
1863 : Jules Massenet
1879 : Georges Hüe
1880 : Lucien Hillemacher
1881 : Alfred Bruneau e Edmond Missa
1882 : Georges Marty e Gabriel Pierné
1883 : Paul Vidal, Claude Debussy e Charles-René.
1884 : Claude Debussy, Charles-René e Léo Delibes
1885 : Xavier Leroux
1886 : André Gedalge
1887 : Gustave Charpentier
1888 : Camille Erlanger e Paul Dukas
1889- 1896 non attribuito
1897 : Max d'Ollone Bernard Crocé-Spinelli e Florent Schmitt
1898
1899 : Charles Levadé, Edmond Malherbe e bLéon Moreau
1900 : Florent Schmitt
1901 : André Caplet, Gabriel Dupont e Maurice Ravel
1902 : Aymé Kunc, Roger-Ducasse e Albert Bertelin
1903 : Raoul Lappara e Raymond Pech
1904 : Raymond Pech, Paul Pierné e Hélène Fleury-Roy
1905 : Victor Gallois, Philippe Gaubert e Marcel Samuel-Rousseau
1906 : Louis Dumas
1907 : Maurice Le Boucher
1908 : André Gailhard, Louis Dumas, Nadia Boulanger e Edouard Flament
1909 : Jules Mazellier eMarcel Tournier
1911 : Paul Paray
1913 : Lili Boulanger e Claude Delvincourt
1919 : Jacques Ibert
1923 : Robert Bréard
1938 : Henri Dutilleux
1952 : Alain Weber
1962 : Antoine Tisné
1965 : Frédéric van Rossum

Fonti e bibliografia :
E. Bénézit:Dictionnaire des Peintres Sculpteurs Dessinateurs et Graveurs , 1976 Parigi, vol.10 pag.153.
Wikipedia

4 commenti:

Anna Righeblu ha detto...

Molto interessante, torno a leggerlo con calma. :-)

Anonimo ha detto...

che interessante hai fatto un lavoro certosino complimenti e buon inizio di settimana

Mammazan ha detto...

Ma dimmi tu passando da Annarighe blu dove sono capitata.
E che scoperta!!!!!
Anche io ho due blog e spesso trascuro il primo nato, vergognosamente, per quello di cucina.
Compliments
Grazia

JAJO ha detto...

Benvenuta Mammazan, anche io ho già passeggiato tra le tue creazioni dolci e salate :-)
Mai abbandonare il figlio maggiore hehehehe Il fatto è che ho molte idee da mettere su questo blog ma ci vuole tempo: i post sono più elaborati, bisogna documentarsi, rileggere.... una ricetta di cucina è più sbrigativa :-D