13 giugno 2007

LE FESTE ROMANE - SANT'ANTONIO E IL TRIONFO DELLE FRAGOLE

Fino al 1870, anno in cui Roma fu invasa delle truppe francesi e il papa si rinchiuse in Vaticano, nella piazza di Campo de Fiori, in concomitanza con la Festa di Sant’Antonio, il 13 Giugno, le raccoglitrici di fragole dei Castelli Romani organizzavano una festa, nota con il nome di Trionfo delle fragole. Al centro della piazza, proprio dove anticamente era una piccola fontana e dal 1888 sorge il monumento dedicato al filosofo Giordano Bruno, veniva allestito un enorme baldacchino con sopra un canestro del diametro di oltre due metri, sul quale venivano disposti centinaia di cestini contenenti fragole ed una statuetta del santo.


Una volta allestito il tutto l’enorme canestro veniva sollevato e portato in corteo, da decine di giovani, per le vie del centro di Roma. Lungo il percorso i cestini di fragole venivano regalati ai passanti dalle “fragolare” - il cui costume tradizionale era costituito da una gonna rossa, il bustino nero sopra una camicetta bianca e la “mandruccella” il testa - le quali intonavano uno stornello in onore delle fragole e del santo:

Salutamo cor fischietto
Sant’Antonio benedetto
Trullallero trullallà
Tutti quanti a sfravola’..

Una "fragolara" dell'800

Di questa allegra manifestazione abbiamo ancora oggi diverse tesimonianze: un’incisione di Bartolomeo Pinelli del 1822 intitolata “Il triondo delle fragole alla Rotonda” (la Rotonda è la Piazza del Pantheon) ed un’altra di Achille Pinelli (figlio di Bartolomeo) del 1833 in cui sono raffigurate le fragolare che, portando sulle spalle la statuetta del Santo, raccolgono oboli dal pubblico. Nel corso degli anni, e visto il successo della manifestazione, al canestro si sostituirono dei carretti carichi di fragole, e la statuetta di Sant’Antonio veniva posta sul primo calessino del corteo che, partito da Campo de Fiori, attraversava il centro storico di Roma arrivando fino a Piazza Barberini e poi, ridiscendendo per Via del Corso, terminava in Piazza della Rotonda tra canti e balli.
La fragola, chiamata dai Romani antichi “fragrans” a causa del suo profumo, era considerato un frutto dedicato ad Adone. Infatti la tradizione vuole che alla sua morte le lacrime versate da Venere, la sua amata, una volta cadute sulla terra si trasformarono in piccoli cuori rossi.


Le fragole sono una delle maggiori produzioni agricole dei Castelli Romani: in particolare il paese di Nemi, che ne è il maggior produttore grazie al clima favorevole ed al terreno vulcanico (fattori che hanno fatto conseguire alla produzione il marchio di “Prodotto Tipico”), organizza fin dal 1922, la prima domenica di Giugno, il Trionfo delle fragole, proseguendo la tradizione della festa che si teneva a Roma fino al secolo precedente.
Lungo le pendici dei monti che sorgono dal Lago di Nemi si possono notare tutt’ora molti terrazzamenti nei quali sono coltivate le fragole di due diverse varietà: le fragoline, piccole, tondeggianti e dolcissime (quelle di bosco hanno una forma più conica), ed i fragoloni. Nei registri del Comune di Nemi è stata anni fa repertata una delibera del 1922 che stabiliva le modalità per l’organizzazione dei festeggiamenti e per la distribuzione delle fragole lungo le vie del paese già a quei tempi.
In occasione della festa, nella quale viene riconosciuto il merito alle donne castellane della cura amorevole data alle piantine e del duro lavoro di raccolta, il paese è ancora oggi inghirlandato di fiori e vi si svolgono diverse manifestazioni: il tutto inizia con la messa e con la benedizione delle fragole e delle cooperative dei produttori, poi si svolge il corteo in costume per le vie del paese, accompagnato da bande musicali; nel pomeriggio si svolgono altre sfilate ed i balli in piazza e, in serata, viene assegnato il premio “Fragola d’oro” alla migliore delle composizioni floreali allestite il sabato pomeriggio (il premio consiste in una vera piantina di fragola, quindi diversa di anno in anno, ricoperta d’argento - con la tecnica dell’elettrolisi – da cui pende una fragola ricoperta d’oro). Nel 2000 Nemi è anche entrata nel Guinness dei primati per aver allestito la più grande coppa di fragole del mondo: ne conteneva più di una tonnellata! E tutt'ora le fragole vengono portate in "corteo", bagnate di vino fragolino, all'interno di questa coppa.
A fine manifestazione si può assistere al magnifico spettacolo dei fuochi d’artificio proprio a picco sul Lago di Nemi.

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